Mercoledì delle Ceneri

 6 Marzo 2019

Mercoledì-delle-Ceneri

Il mercoledì delle Ceneri i cristiani sono invitati al raccoglimento e alla riflessione, alla preghiera e al digiuno, prima di intraprendere insieme con la comunità il cammino quaresimale verso la Pasqua. Facciamo nostra la supplica di Paolo: «È ora il momento favorevole».

L’AUSTERO simbolo delle ceneri che oggi riceviamo sul capo costituisce un eloquente richiamo alla nostra umana finitezza. Questa consapevolezza di limite, lo sappiamo bene, non ci esclude però dall’approdo nello sconfinato orizzonte di quel gioioso evento pasquale verso cui le ceneri ci indirizzano. In questo itinerario il cristiano sa di poter trovare sempre un grande sostegno nella forza della Parola di Dio. Le parole di Gioele (I Lettura) invitano tutti i componenti della società (vecchi, fanciulli, lattanti…) alla sobrietà e incisività dei gesti: «Laceratevi il cuore e non le vesti».
Paolo nella sua lettera ai Corinzi (II Lettura) ci ricorda la perenne e confortante disponibilità del Padre all’abbraccio del perdono: «Lasciatevi riconciliare con Dio». I segni penitenziali del digiuno, della tristezza e del pianto (Vangelo), per essere veramente tali, ci dice Gesù, devono scaturire dalla sincerità del cuore e devono essere lontani da ogni forma di malcelata ipocrisia che ne può pregiudicare tutto il senso e l’efficacia: «Tu quando digiuni, profùmati la testa e làvati il volto».

Vito Di Lucassp

Dal Vangelo secondo Matteo ( Mt 6,1 – 6.16 – 18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Clicca sul player sottostante per ascoltare il Vangelo del Mercoledì dell Ceneri


Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.

Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Così dunque la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

Ecco di seguito alcune foto scattate durante la Celebrazione ed un breve video clip che, dopo una breve introduzione, riprende i sacerdoti che cospargono il capo dei fedeli di cenere.