“STORIA DI UN INCONTRO”
a cura di Don Salvatore Tardio
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Preghiera introduttiva
Padre nostro,
eccoci in ascolto della tua parola viva ed efficace:
essa penetri in noi come una spada a doppio taglio
e nella forza del tuo Spirito Santo
ci chiami a conversione,
trasformi le nostre vite
e faccia di noi dei discepoli
di Gesù Cristo tuo Figlio,
colui che è la tua Parola fatta carne,
il tuo volto e la tua immagine,
la tua narrazione agli uomini .
Sii benedetto ora e nei secoli dei secoli.
Amen.
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Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv L35-39)
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco
l’ agnello di Dio». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e osservando che essi lo
seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che,tradotto, significa <<maestro>>), dove dimori?». Disse loro «Venite e
vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui. Erano circa le quattro del pomeriggio.
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Per la riflessione
Gli adulti nelle nostre comunità dovrebbero essere come Giovanni Battista,
indicatori del passaggio di Gesù. Come possiamo favorire
l’incontro dei giovani con il volto di Cristo? Quali stili e atteggiamenti possiamo maturare? .
È possibile che i nostri percorsi di fede non sfocino mai in un autentico,
incontro con il Signore. I nostri cammini ecclesiali e parrocchiali
educano a questo incontro? Come? Come favorirlo ancora meglio?
Sappiamo che, come già ci aveva invitato a considerare il Beato Paolo
VI, si è più propensi ad ascoltare i testimoni che non i maestri. Questo,
credo, sia ancor più vero per i giovani. È possibile recuperare il valore
della narrazione del nostro personale incontro con Gesù (se c’è stato)
nel cammino di evangelizzazione delle nuove generazioni?
Preghiera conclusiva
Signore, noi ti ringraziamo .
perché ci hai riuniti alla tua presenza
per farci ascoltare la tua parola:
in essa tu ci riveli il tuo amore
e ci fai conoscere la tua volontà.
Fa’ tacere in noi ogni altra voce che non sia la tua
e afiînche’ non troviamo condanna nella tua parola,
letta ma non accolta, meditata ma non amata,
pregata ma non custodita, contemplata ma non realizzata,
manda il tuo Spirito santo ad aprire le nostre menti e a guarire i nostri cuori.