Giovedì 21 Aprile

 

LECTIO DIVINA

   –   GIOVEDI’ 21 APRILE  2016  –

“LA CHIESA EDIFICA IL REGNO…”

Don Alberto di Viggiano

a cura di Don Alberto DI VIGGIANO

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In ascolto della parola – Lc 8, 1 – 15

 In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni,  Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.
Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono.  Un’altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un’altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono.  Un’altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!».
I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola.  Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché
vedendo non vedano e udendo non intendano.
Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio.  I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell’ora della tentazione vengono meno. Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.  Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.

 

 

Per la riflessione:

  1. Conosciamo le nostre resistenze, interiori ed esteriori, personali e comunitarie, all’ “auscultazione” della Parola nella nostra vita?

Quali rimedi ci siamo proposti? Stiamo con il Signore, da soli e in comunità, nella Parola e nella Eucaristia?

 

  1. La direzione della nostra missione pastorale, che è già delineata nella missione di Gesù (non dobbiamo inventarci nulla!), ha trovato i suoi tratti irrinunciabili. E cioè:

–          l’annuncio della Parola e della misericordia

–          l’impegno per la liberazione dell’uomo nell’ottica degli ultimi

–          la comunione e la collaborazione tra le comunità (Diocesi-parrocchie)