Catechesi Comunitaria tenuta da Padre Michele Tumbarello

Pubblicato giorno 27 ottobre 2020 - Notizie

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Ora di base cristiana FCIM 2020-2021

INTRODUZIONE- DONI dello SPIRITO SANTO

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a cura di Padre Michele Tumbarello

INTRODUZIONE (I doni e i frutti dello Spirito Santo CCC 1830-1832)

I frutti dello Spirito sono perfezioni che lo Spirito Santo plasma in noi come primizie della gloria eterna.

La Tradizione della Chiesa ne enumera dodici: “amore, gioia, pace, pazienza, longanimità, bontà, benevolenza, mitezza, fedeltà, modestia, continenza, castità” (Gal 5,22-23 vulg).

Essi fanno riferimento a una conseguenza di un processo cioè sono il risultato dell’azione dello Spirito sull’uomo, quando egli docilmente

Lo lascia agire in lui.

“Dai frutti si riconosce l’alberodice Gesù nel Vangelo.

Pertanto coloro che vivono e mostrano nella loro vita umana e spirituale tali frutti, hanno intrapreso un cammino di conversione e di docilità che

permette lo Spirito Santo di trasformarli sempre più in vere copie di Gesù Cristo, facendoli diventare veri ed autentici cristiani.

Del resto la vita del cristiano è chiamata ad essere “vita secondo lo Spirito” ossia vita in continua conversione dove lo Spirito Santo suscita e

spinge il cristiano a rinnovare ogni giorno le proprie promesse battesimali in un modo sempre più convinto e pieno per essere sempre più

figlio di Dio in Gesù Cristo, suo Figlio e nostro Signore.

“Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio …  Se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio,

coeredi di Cristo” (Rm 8,14; Rm 8,17).

Le promesse del nostro battesimo consistono nel rinunciare a Satana, alle sue opere e alle sue seduzioni e nello stesso tempo nel credere in

Dio Padre onnipotente. in Gesù Cristo. suo unico Figlio. nello Spirito Santo. nella Santa Chiesa Cattolica. nella comunione dei santi. nella remissione

dei peccati. nella resurrezione della carne e nella vita eterna.

In questo modo lo Spirito Santo lavora affinché il battezzato sia un cristiano che tende alla santità.

Per questo Egli dona i suoi sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.

Tra la “conversione” e i cosiddetti doni dello Spirito Santo esiste una strettissima connessione che trova riscontro e piena conferma nella figura di

San Giovanni Battista, il Precursore, che era stato chiamato da Dio a “preparare le vie del Signore” (Mt 3,3) e per questo battezzava e invitava

alla conversione in vista della venuta di Cristo: Diceva: “lo vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più

potente di me e io non sono degno neanche di portargli sandali; Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Mt 3,11).

Giovanni Battista battezzava con acqua, compiendo un gesto che aveva forza e valore di simbolo; nel battesimo compiuto da Gesù, indicato dal

Battista come “colui che viene”, cioè come il Messia, interviene lo Spirito Santo, Dio stesso, capace di trasformare i cuori.

Quando Dio interviene nel cuore e nella mente dell’uomo vi riversa una ricchezza inesauribile che si esprime in molteplici forme, che la tradizione

cristiana chiama anche “doni”.

Lo Spirito Santo stesso è dono che, alla maniera di uno scrigno, contiene una molteplicità di doni, chiamati anche carismi“Vi sono diversità di

carismi: ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio che

opera tutto in tutti” (1Cor 12,4-6).

Per ricevere però questi doni è necessario intraprendere un serio e forte cammino di conversione che ci spinge a vivere con rinnovato ardore ed

entusiasmo le promesse e le esigenze del battesimo. Senza questo percorso blocchiamo l’azione dello Spirito Santo in noi.

I santi parlano delle “indicazioni dello Spirito“.

Esse non sono qualcosa di soggettivo, ma direttive di vita che scaturiscono dalla grazia e dall’impegno battesimale che riguardano ogni battezzato.

Dice San Paolo: A ciascuno è stata data una manifestazione particolare dello Spirito Santo per l’utilità comune” (1Cor12,7).

Pertanto proprio perché battezzati e quindi incorporati a Cristo, abbiamo ricevuto la ricchezza dei doni dello Spirito Santo che ci rendono capaci di

cooperare per il bene di tutti.

Il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium, afferma: “Lo Spirito Santo non si limita a santificare il popolo di Dio per mezzo dei

sacramenti e dei ministeri, a guidarlo e ad adornarlo di virtù, ma distribuisce pure ai fedeli di ogni ordine le sue grazie speciali, dispensando a

ciascuno i propri doni come piace a lui (1Cor 12,11). Con essi Egli rende i fedeli capaci e pronti ad assumersi responsabilità e uffici utili al

rinnovamento e al maggiore sviluppo della Chiesa .

Questi carismi, dai più straordinari ai più semplici e ai più largamente diffusi, devono essere accolti con gratitudine e consolazione, perché sono

innanzitutto appropriati e utili alle necessità della Chiesa” (LG 12).

Ma, ripetiamo, non si può corrispondere ai doni dello Spirito senza una continua conversione del cuore che a sua volta è resa possibile proprio

perché lo Spirito Santo con il battesimo ha riversato nel cuore i suoi doni e li ha poi rafforzati con il sacramento della cresima.

Cosa sono i doni dello Spirito Santo.

IL CCC 1830 afferma: “La vita morale dei cristiani è sorretta dai doni dello Spirito Santo.

Essi sono disposizioni permanenti che rendono l’uomo docile a seguire le mozioni dello Spirito Santo stesso.”

Al numero CCC 1831 continua: “I sette doni dello Spirito Santo sono la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la

pietà e il timore di Dio. Appartengono nella loro pienezza a Cristo, Figlio di Davide. Essi completano e portano alla perfezione le

virtù di coloro che li ricevono. Rendono i fedeli docili ad obbedire con prontezza alla ispirazioni divine”.

I teologi e i maestri della vita spirituale li definiscono come abiti spirituali infusi da Dio nella facoltà dell’anima per ricevere o per

assecondare con facilità le mozioni dello Spirito Santo in un modo divino e sovraumano.

Abito: indica una realtà radicata nella nostra anima, non transeunte, un modo di procedere normale dell’anima.

Ad esempio tutti possiamo compiere un atto buono anche la persona più perversa. Ma una persona è giusta perché abitualmente agisce con giusti-

zia. Questo vale per tutti i doni dello Spirito Santo: sono presenti in un’anima quando sono radicati in essa, costituiscono un abito, potremmo dire

una santa abitudine.

I doni sono abiti soprannaturali.

Non si possono conseguire solamente con lo sforzo umano ma sono un dono di Dio e vengono, da lui, ma è necessaria la nostra accettazione e

collaborazione perché i doni che ci dà fruttifichino nel terreno che noi stessi prepariamo.

Sono infusi da Dio nelle facoltà dell’anima.

Luoghi dei doni è la nostra stessa anima che, grazie a loro, viene resa sempre più intimamente partecipe della natura divina.

Perché ci vengono elargiti questi doni?

Perché con essi lo Spirito Santo ci può condurre più facilmente in modo tale che possiamo agire e vivere da veri figli di Dio.

Aderendo a questi doni possiamo diventare perfetti e docilissimi strumenti di Dio.

E’ evidente però, che questi doni, essendo infusi da Dio stesso, presuppongono che l’anima sia in grazia di Dio.

Solo l’anima in grazia è preparata ad accogliere i doni dello Spirito Santo. Pertanto essi presuppongono anche l’esercizio delle quattro virtù cardinali

(Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza) e delle virtù teologali (Fede, Speranza, Carità).

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Di seguito alcune foto scattate durante l’incontro.