Giovedì 12 Maggio

“IL REGNO? BANCHETTO DEI POVERI E DEI PECCATORI PERDONATI”

don Alberto

a cura di don Alberto Di Viggiano

CANTO

LO SPIRITO DEL SIGNORE E’ SU DI ME,
LO SPIRITO DEL SIGNORE MI HA CONSACRATO
LO SPIRITO DEL SIGNORE MI HA INVIATO
A PORTARE IL LIETO ANNUNZIO AI POVERI.


A fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà
degli schiavi, a promulgare l’anno di grazia del Signore,
e per consolare tutti gli afflitti dando loro una corona,
olio di gioia, canto di lode invece di lutto e di dolore.  Rit.


Essi si chiameranno querce di giustizia, la piantagione gradita
al Signore, segno per tutti della sua gloria.
E ricostruiranno le vecchie rovine, rialzeranno gli antichi ruderi,
restaureranno città desolate e devastate da più generazioni.  Rit.


Ed essi saranno chiamati sacerdoti del Signore, saranno detti ministri
del nostro Dio, e dalle nazioni saranno serviti.
Ed essi godranno le loro ricchezze, trarranno vanto dai loro beni.
Avranno gloria e non vergogna, grida di gioia e non di oppressione.
IN ASCOLTO DELLA PAROLA   –  Lc 14,15-23

15 Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!». 16 Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17 All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. 18 Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. 19 Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. 20 Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. 21 Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. 22 Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto. 23 Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.

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PER LA RIFLESSIONE

 

  1. Non siamo forse troppo sicuri di essere tra quelli che accettano o hanno accettato l’invito, escludendoci così dal banchetto?

 

  1. Ci ritroviamo in quanto ha detto Papa Francesco in un’omelia: “Troppo spesso siamo cattolici, ma non troppo, fiduciosi nel Signore. E questo ‘ma non troppo’ segna la nostra vita, ci rimpicciolisce”?.

 

  1. La Chiesa ci educa in questo senso facendoci dire ad ogni Messa: “Signore, io non sono degno di partecipare alla tua mensa ma di’ soltanto una parola ed io sarò salvato”. Siamo convinti che solo dopo queste parole, pronunciate con attenzione e convinzione, possiamo partecipare alla mensa del re?

 

  1. Dio ci chiede di farci servi del suo progetto di salvezza e di portare l’invito a tutti, raggiungendo gli ultimi. Ne siamo convinti e operiamo in tal senso non escludendo nessuno dall’invito? 

PREGHIERA      

Ascoltate questo, popoli tutti,

porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo.

  Voi, gente del popolo e nobili.

Ricchi e poveri insieme.

Vedrai morire i sapienti

periranno insieme lo stolto e l’insensato

e lasceranno ad altri le loro ricchezze.

Nella prosperità l’uomo non dura:

è simile alle bestie che muoiono.

Questa è la via di chi confida in se stesso,

la fine di chi si compiace dei propri discorsi.

Certo, Dio riscatterà la mia vita,

mi strapperà dalla mano degli inferi.

Non temere se un uomo arricchisce,

se aumenta la gloria della sua casa.

Quand omuore, infatti, con sè non porta nulla

nè scende con lui la sua gloria.

Nella prosperità l’uomo non comprende,

è simile alle bestie che muoiono.

“O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo

popolo di mare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perchè

fra le vicende del mondo siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.”